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In arrivo ristori per chi chiude: ecco cosa prevede il nuovo decreto

I nostri aggiornamenti

E’ prevista per oggi l’approvazione dal Consiglio dei Ministri del cosiddetto Decreto Ristori il cui valore è di circa 6,8 miliardi di cui 2 riservati a fondo perduto per le attività chiuse o danneggiate dal mini lockdown e 2,6 miliardi per la cassa integrazione riservata ai dipendenti e lavoratori di queste attività. Con riferimento alla cassa integrazione, il decreto dovrebbe prevedere altre 9-10 settimane da utilizzare entro il mese di febbraio 2021 che si aggiungerebbero a quelle previste dalla manovra. Ciò che non è stato ancora deciso è se questo periodo di cassa, verrà interamente finanziato dallo stato o se le aziende interessate dovranno contribuire in parte.

Ma veniamo al dettaglio di quanto il decreto concederà:

  • 300 milioni di euro a sostegno degli enti fieristici;
  • 180 milioni per i lavoratori dello sport;
  • 150 milioni da usare per il credito d’imposta sugli affitti commerciali dei mesi di ottobre, novembre e dicembre;
  • 105 milioni per finanziare l’esenzione dalla seconda rata Imu in scadenza il 16 dicembre;
  • 200 milioni di euro per l’erogazione di un’ulteriore mensilità del reddito di emergenza;
  • 60 milioni destinati alle forze dell’ordine impegnate nei controlli sul rispetto delle misure del Dpcm.

I settori della cultura e del turismo riceveranno complessivamente oltre 1 miliardo di euro. Nel dettaglio:

  • 680 milioni di euro per finanziare l’indennità da 1.000 euro destinata ai lavoratori stagionali e dello spettacolo;
  • 400 milioni per le agenzie turistiche;
  • 100 milioni per il cinema;
  • 50 milioni di euro per le imprese culturali.

L’aspetto più atteso del nuovo decreto è quello legato ai nuovi ristori a fondo perduto e la soluzione più accreditata al momento sarebbe quella di riconoscere un indennizzo in forma più ridotta per chi può ancora lavorare e un contributo più alto per chi è costretto a chiudere.

Sono quattro le fasce individuate:

ristoro al 100% delle somme già incassate con il Dl rilancio riservato agli esercizi e alle attività che con la chiusura alle ore 18 possono provare a contenere le perdite e comunque lavorare ( pasticcerie o gelaterie);

  • 150% per chi ha subito un danno parziale, come i ristoranti, che a pranzo sono aperti e la sera possono lavorare con il servizio di asporto;
  • 200% per i più danneggiati, ossia quelle attività costrette a chiudere (cinema, teatri, palestre, piscine, sale giochi, scommesse o bingo, centri termali, centri benessere e fiere);  
  • 400% per quelle attività che erano state chiuse anche prima del nuovo Dpcm anche alla luce dell’impennata dei contagi registrata durante le vacanze (sale da ballo e discoteche).

I beneficiari verranno individuati dai codici Ateco.

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Avv. Stefania F. Rispetto

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